martedì 14 luglio 2020

Cima di Pietrarossa


Settimana di lavoro 6-14.....mercoledì pomeriggio....stanchezza, sonno arretrato, insomma il solito. Tra una cosa e l' altra mi ritrovo solo a casa, Nicole dai nonni, la Debora impegnata nelle sue cose: guardo la Piva e penso, anzi, non penso, prendo lo zaino, borraccia, scarponi, via, andiamo!
Era già da un pò che stavo cercando una pineta dove mettere l 'amaca per riposare corpo e soprattutto la mente.
Così, nei giorni passati avevo cercato sulle carte topografiche e, avevo trovato che tutta la zona di Cima Pietrarossa era coperta da pini.
Parcheggio nel piazzale prima del centro visite e inizio subito a camminare verso est. Costeggio per un pò l' autostrada  e il rumore delle auto che sfrecciano mi dà proprio fatsidio, non vedo l' ora di entrare nel bosco.
Arrivo al bivio che porta sulla Rocca di Monfalcone e inizio la salita: piano piano lascio il frastuono dei motori e inizio a sentire le melodie del bosco: uccelli cantare tra le foglie che danzano nel vento, i miei pensieri migliorano e gli alti rami dei pini filtrano timidi raggi di sole che mi illuminano il sentiero.
Mi fermo spesso ad ascoltare.
Stupendo. Quando si dice:" vado  a ricaricare le batterie"...è proprio questo, questa sensazione, questo nanosecondo di vita fermo in quel quadro bellissimo.
Andiamo avanti: fa ancora fresco, quest' anno l' estate fa quasi fatica a venir fuori, sembra che anche le stagioni abbiano avuto il lock down.
Saliamo e arriviamo ad un punto dove si scollina, bellissimo perchè dall' altra parte si vede il mare, la costa Triestina e tutto il golfo fino Capodistria.
Tra salite e discese arriviamo dopo circa un oretta alla cimetta di Pietrarossa. Tra pini giganti sono scavate trincee, ristrutturate e messe in sicurezza per poter visitarle.
Quando cammino in questi luoghi cerco di immaginarmi come doveva essere  lì durante la guerra e, non ci riesco. Qui no, in altri luoghi come il Monte Sei Busi si, qui proprio non mi viene. Forse perchè c'è tanta vegetazione, forse perchè il canto degli uccelli non mi permette di immaginare cose brutte, si forse è quello.
Non mi dilungo nelle trincee, non ne ho voglia, voglio solo legare l 'amaca tra due pini e riposare.
E così faccio. Una leggere brezza mi dondola mentre la Piva si sgranocchia un legnetto.
Dopo una mezzoretta è ora di tornare indietro, ma la testa vorrebbe rimanere lì altro tempo.
Passo dopo passo torniamo all' auto.
Tre ore passate vicino casa e apprezzate tantissimo.
Amo sempre di più i posti vicino casa perchè posso godermeli spesso!


domenica 14 giugno 2020

Notte in tenda sul Monte Cosici


PREMESSA
Era dall' anno scorso che Matteo ed io volevamo fare una serata wild, cena all' aperto, tenda, e una bella chiacchierata, una delle nostre, quelle infinite dove si spazia talmente tanto che l 'universo non basta per tutti i contenuti...più o meno seri.
L' altro anno era estate che avevamo in mente questa uscita, che poi per varie incombenze abbiamo rimandato di volta in volta. Certo che venti anni fà avevamo tanto più tempo libero per fare ciò che più ci piaceva, oggi tra famiglia, lavoro, qualche acciacco.....e si, anche quelli ci sono, le occasioni per fare una cosa del genere sono poche, o bisogna un pò costruirle.
In una delle nostre solite telefonate cominciamo a riparlare di questa serata in tenda, ma questa volta non ci facciamo perdere l 'occasione e dicidiamo che proprio il week end che verrà sarà quello giusto.

BASTIAMO NOI ( ogni posto può essere il più bello, bastano le persone giuste )
Senza troppe pretese, non ci interessano posti super fighi con panorami mozzafiato, vette, laghi alpini ecc.....bastiamo noi e la nostra amicizia.
Inutile macinare chilometri di auto, consumare benzina, soldi, tempo, che non è mai abbastanza, per raggiungere un luogo, quando possiamo dedicarci di più a noi stessi e le nostre relazioni stando  semplicemente più vicino a casa.

CARSO
Esatto, la location sarà il carso isontino: ma dove nel carso? Beh, senza pensarci troppo scelgo il Monte Cosici. Facilmente raggiungibile, sentieri belli, dalla cima si ha un bel panorama....e poi è il Cosici, il mio posto del cuore!

ANDATA
Da subito vediamo che il meteo non sarà troppo dalla nostra parte ma noi, imperterriti, non ce ne freghiamo più di tanto e continuiamo la nostra breve camminata per raggiungere il luogo dell' accampamento.
Diciamo che gli zaini pesano...


...ma non ci facciamo mancare proprio niente!

LA LOCATION DEL BIVACCO
Il posto scelto per il bivacco è sul versante ovest del Monte Cosici, ai limiti della riserva naturale di laghi di Doberdò e Pietrarossa.
Una piccola radura prima delle cima, erba, pochi sassi, il luogo perfetto dove sistemare le tende...


LA CENA
Dopo1 aver sistemato il campo per la notte, ci scassiamo letteralmente due birre, prorprio di sete. Ogni tanto qualche goccia di pioggia cade ma tutto sommanto il meteo sembra tenere abbastanza.
Per cena abbiamo portato:
Wurstel top
4 uova
patata
pancetta
pane
Giusto per stare leggeri!
Cuciniamo  e piano piano mangiamo direttamente dalla pentola, diventa buio e con le frontali accese finiamo di mangiare. Il vino nero accompagna la serata in maniera perfetta.

E' NOTTE
Sono le 22:30 quando finiamo di mangiare e decidiamo di fare quattro passi fino la cima per scattare qualche foto e fare qualche filmato.
I posti che di giorno conosciamo perfettamente, come io per dire conosco ormai a memoria questi sentieri, di notte sembra tutto diverso: la nostra percezione degli ambienti, degli spazi, della vegetazione è "ovattata", il nostro mondo conosciuto è determinato dal fascio di luce della frontale. Bisogna prestare attenzione, non sottovalutiamo una possibile caduta.
In cima si vedono tutte le luci di Monfalcone e i paesi limitrofi, peccato il cielo nuvoloso, avremmo visto tante stelle.
Torniamo al campo, Piva va in tenda a dormire che ha sonno mentre noi rimaniamo fuori, seduti per terra a parlare.
Il tempo vola e all' una circa la pioggia ci costringe ad andare in busta!
Buona notte!
Vento e pioggia non ci fanno chiudere occhio, dormiamo poco, ma va bene così!





BUONGIORNO
All'alba ci alziamo, caffè e poi andiamo sulla cima a goderci lo spettacolo della nascita di un nuovo giorno...



...spettacolo!
Con calma sistemiamo gli zaini e ritorniamo all'auto.

CONCLUSIONE
Stupendo, niente da aggiungere!

giovedì 4 giugno 2020

La nostra nuova frontiera dell' avventura

E rieccoci qui a scrivere il blog. Approfitto della mia cervicale che si fà sentire  per starmene a riposo. Così ho acceso il pc davanti ad una tazza di caffè, e ripenso al bel week end passato il Val Saisera.
Questa è stata, diciamo, la prima uscita in "libera" dopo tutti i lavori che abbiamo fatto nella "rula". Dopo aver fatto alla buona l 'impianto solare, ho testato lo stesso qui vicino questo inverno. Tutti i componenti hanno funzionarono alla perfezione.
Dopo c'è stato il week end a Caorle, ma liGAS eravamo vip, in campeggio allacciati alla corrente, con quanta acqua che volevamo...ma il gas.....si, il gas ci diede problemi.
La bombola in questione ci diede molti problemi: cominciò a spegnersi la stufa. Da lì, potete immaginare che sbattimento. Smonta la stufa, controlla tutto....niente.....cominciò a spegnersi anche il gas sui fornelli.
La bombola insomma andava male. Cominciai a pensare che poteva essere il riduttore di pressione, le tubature, insomma poteva essere tutto l' impianto del gas alla fine.
Con il dubbio la domenica tornammo a casa e da li praticamente parti il lock down.


La rula in rimessaggio a 15km da casa senza poter andar a vederla e con questi dubbi in testa. Non che mi sbattevo tanto però, cominciai a cercare sul web, tra forum e siti cosa poteva essere.
IL GAS!!!!!!! La miscela che, probabilmente era in quella bombola era con una percentuale più alta di butano rispetto al propano: il butano a temperature piuttosto basse ma non bassissime, tipo 4.5 gradi, non lavora più bene. Così, non mescolandosi più con l 'ossigeno, non brucia. Cercai cosi un rivenditore di solo propano. Anche lui mi confermò questa cosa. Comprai una bombola nuova di solo propano.
Appena il decreto per il coronavirus lo permise, andai subito a prendere la rula e la portai sotto casa per cominciare a fare tutto una serie di lavori.
-RIMUOVERE LE GOCCE DI RESINA DAL TETTO,
-PULIZIA GENERALE ESTERNA
-REINSTALLARE IMPIANTO SOLARE
-TEST FRIGO A GAS
-PULIZIA GENERALE INTERNA
-CREARE UN SISTEMA DI CARICO ACQUA SENZA RIMUOVERE SERBATOIO

Insomma un bel pò di cose! Piano piano, giorno dopo giorno abbiamo fatto praticamente tutto: mi ricordo quanto diventai scemo per il frigo: a gas proprio non voleva partire, premevo sto piezo ma niente, quella asticella rossa non si muoveva.
Così lo smontai tutto, si proprio così. Dall' interno fino al bruciatore. Pulii tutto, ma niente.
Così, cercai su youtube il funzionamento: e li la svolta.....premi la rotella della temperatura e poi il piezo, insieme.....MA NO! DAI!
Quella rotella è un tasto? Io non lo sapevo!!!!
Così corsi giu, premo la rotella, poi il piezo un paio di volte e......come per magia l' astina va sul verde!!!!
Bene! Il frigo va, e va anche piuttosto bene a gas. La cella frizen ghiaccia che  è una bellezza.
Poi mi dedicai all' impianto solare: era già installato ma volevo sistamarlo meglio, senza cavi volanti, e soprattutto l' inverter e la centralina nell' armadio sopra la stufa non andava bene, perchè quando quest ultima era accesa, dentro l 'armadio la temperatura saliva molto.
Così......


Quindi: impianto fatto quasi alla perfezione, rula pulita, carico acqua nel serbatoio fatto ma non ho ancora il video e comunque non è definitivo perchè 22 litri sono troppo pochi. Ho già in progetto di cambiarlo con uno da 60 minimo.
Installo la bombola nuova e vedo subito una gran differenza. Ho fatto girare tutto il gas per giorni senza avere problemi.
Bene, siamo pronti, ora aspettiamo solo che si possa partire.

Finalmente arriva quel giorno, almeno in regione possiamo girare e così si parte.
Dove andiamo? Beh, non ci abbiamo pensato molto, Val Saisera!
Finisco di lavorare alle 14 e con un pò di stanchezza ma non troppa aggancio la rula. La Deby la mattina aveva già preparato tutto per partire in velocità. Tutti a bordo: SI PARTE!!
Il viaggio procede abbastanza bene: troppi camion per l 'autostrada, ad una andatura di 80 all' ora ti sorpassano e non è proprio simpatica come cosa, ma vabbè!
Sto più attento a quello che succede dietro che non quello che ho avanti, ma piano piano, dopo circa due ore\arriviamo nel parcheggio all' inizio della valle dove staremo fino domenica pomeriggio.
Non cè nessuno...ahhhhhhh....che pace. Solo il rumore, anzi, la melodia del torrente Saisera che scorre a circa 50 metri da noi.
Bene, quattro passi per sgranchirsi e poi ape!
Si raga, è stato pìù un week end enogastronomico che altro! Tra fette di salame casereccio, spezzatino, salsicce.....
Si, quattro passi li abbiamo anche fatti.
Ma.....vi lascio al filmato......buona visione!


lunedì 27 aprile 2020

...un insieme di esperienze maturate negli anni che mi sono messo nello zaino della vita e che ora spulcio davanti ad una videocamera...

Di recente sto pubblicando video che non avrei mai pensato di creare: non mi considero uno youtuber ne tanto meno un vlogger.
Il blog e di seguito il canale youtube nascono per un discorso in cui ancora credo e porto avanti: dare consigli sul come andare in montagna o anche altrove, con cane....poi è arrivata anche la  bimba....Quindi, con cane e bambini, riuscire a dare consigli per passare giornate insieme, fuori di casa, esplorando e conoscendo la natura che ci circonda.
Ora come ora, bloccati tutti dal Coronavirus da più di un mese, mi è "sballinata" l' idea di creare qualche video dove racconto un pò di cose, dove parlo dei più disparati argomenti, sempre nel contesto dell' outdoor e del trekking.
Consigli? Beh, diciamo anche di si, magari non per i trekker più esperti, ma, magari, per quelli alle prime armi, o, meglio, uscite, si, li possiamo definire così.
Forse sono più un insieme di esperienze maturate negli anni che mi sono messo nello zaino della vita e che ora spulcio davanti ad una videocamera.
Di errori, sottovalutazioni, ne ho fatte moltissime, per fortuna mi è andata bene anche quando ho rischiato troppo.
Così, ho deciso di creare un video dove parlo di come organizzo le mie uscite fuori porta: un video dove parlo a di molti aspetti, ma che, per questioni ti tempo non approfondisco.
Non si può, secondo me, parlare di argomenti, tecniche, attrezzature troppo nello specifico se non si sa chi c'è dall' altra parte che ti guarda; un esempio: se parlo di ramponi da ghiaccio, l' uso, come si mettono, la manutenzione...ci si prende, indirettamente delle responsabilità. E così su cose che, magari possono sembrare più banali.
Allora come si fà?
Ho creato questi due video dove racconto, in breve, come io vivo, organizzo, le mie escursioni, quello che mi porto dietro e come mi comporto in certe situazioni come il pernotto in bivacchi; parlo di come da casa pianifico l' itinerario ecc.
Vogliono solo essere dei video, su come gestisco le mie avventure.
Ecco la prima puntata:

E qui la seconda 



mercoledì 1 aprile 2020

La rula!









Al mare? Il 4zampe outdoor team festeggia la nuova arrivata! Ebbene si, l' abbiamo finalmente presa, la nostra piccola e bellissima caravan.
La roulotte diciamo che per per noi, da molti anni a questa parte è stata un piccolo grande sogno: mi ricordo di quell' estate a Sappada in campeggio con la tenda: poco prima di cena, stavamo per cominciare a cucinare quando, si alzò un vento fortissimo. La tenda si muoveva tantissimo, avevamo ancora quella del decathlon, ottima tenda, niente da dire, economica e pratica, ma per quanto riguarda la resistenza a tempeste, beh, non farei da tester.
Il vento era sempre più forte. Mi ricordo che andai fuori a picchettare il possibile al meglio...





Inizio a piovere, forte, sempre di più, poi la grandine...
Mi ricordo che eravamo in piedi, io e Deby che tenevamo l' arco che prendeva tutto il vento in piena, fletteva da paura, l' acqua entrava da sotto il telo. 
Dalla finestrella guardavamo i nostri vicini, una coppia dentro un camper, seduti comodamente nella dinette, che sorseggiavano piano piano un brodo ( o almeno così abbiamo pensato noi ), e ci guardavano di tanto in tanto...
Niente, alla fine dopo qualche minuto ricordo che siamo scappati nel ristorante insieme alla Piva e abbiamo cenato li pregando che il tutto finisse e sperando di ritrovare la tenda.
Andò tutto bene, passammo una piacevole serata e la mattina dopo trovammo anche grandine a terra.
Dopo questa esperienza comunque non al limite, abbiamo cominciato a sognare camper, caravan, furgonati, insomma un pò di comfort in più.
Il passo successivo fù l 'acquisto di una tenda più performante, quella verde della Ferrino. Secondo me, quasi il top...




Con l arrivo della Nicole poi l' abbiamo apprezzata ancora di più: il pavimento cucito, le mille aperture, l' altezza buona, insomma una signora tenda!
Ma comunque il comfort di pareti, di un vero riscaldamento, si perchè se piace la montagna, ti serrve la stufa: noi in tenda avevamo sempre con noi quelle piccole elettriche che si usano di solito per il bagno a casa.
Così, a fine del 2019 abbiamo cercato un pò, a dire il vero ha cercato la Deby e la prima che siamo andati a vedere dal vivo, ce ne siamo innamorati subito.
Una Hobby De Luxe 400kb.






Così, detto fatto, l' abbiamo acquistata! Noi siamo sempre stati così, se a primo impatto, a empatia si potrebbe dire, una cosa, una persona, un posto ci piace, è quello giusto!
E così, tra la burocrazia, gancio traino ecc, a dicembre abbiamo fatto la prima uscita







La prima volta fuori l 'abbiamo fatta in libera qui vicino, in modo da testare tutto l' impianto fotovoltaico che ho creato.
Il tutto funziona piuttosto bene.
Ma il primo vero fine settiama è stato quello a Caorle a febbraio, prima dell' emergenza Coronavirus.
Decidiamo di farci un week end al mare, visto le belle giornate che sta regalando questo mese di febbraio: cerchiamo un campeggio aperto non troppo distante da casa nostra, e così andiamo al Camping Santa Margherita di Caorle.
Partiamo dopo pranzo da casa e dopo un ora e mezza arriviamo sul posto: capiamo subito che il campeggio è molto bello, curato con piazzole ampie e tante colonnine di corrente e acqua. é semi deserto quando andiamo a chiedere in reception quale piazzola scegliere. Ma la calma non durerà a lungo!
Tempo di sistemare la rula e attaccarci alla corrente, il camping si riempie. Ma talmente ben fatto, le piazzole distanti, alberi tra di loro, non ci si disturba, anzi.

Andiamo a vedere la spiaggia va! A 20 metri dalla nostra piazzola, un comodo portone porta al lungomare pedonale e alla spiaggia limitrofa: STUPENDO!!!






Una spiaggia curata, molte strutture giochi per bimbi, un lungomare pedonale senza strade accanto. Insomma, mentre noi passeggiamo, la Nicole gioca, la Piva corre.....RELAX.
Si se dovrei descrivere la sensazione che provavo è quella di relax, serenità e calma.
La sera vado a piedi a fare la spesa in un market diciamo vicino, circa a 20 minuti di cammino dal camping. Un supermercato ben fornito dove non manca proprio nulla.
Al ritorno passeggio per la spiaggia con la Piva....che pace! Sono circa le 18, il sole ormai è sceso oltre l' orizzonte, fà fresco ma non freddo, la Piva con il legno in bocca zampetta libera su una spiaggia pulita e semi deserta. C' è poca gente che passeggia sul lungo mare e qualcuno come me sul bagnasciuga.
Ogni tanto lancio il legno a super P e lei corre come una matta...che sensazione di libertà....che bello.
Nel mentre la Deby con Nicole nella rula preparano la cena, con la stufetta che scalda la radio che suona....che pace!
Così abbiamo passato un fine settimana di completo relax in quel di Caorle, scoprendo un luogo bellissimo, curato, dove ritorneremo sicuramente.

lunedì 10 febbraio 2020

Carso Isontino Project

Buongiorno a tutti voi, oggi voglio raccontarvi del mio piccolo progetto, quello del Carso Isontino.
Circa un anno fà ho iniziato le riprese di quello che poi sarebbe diventato una "cosa" che mi ha appassionato sotto molti punti di vista.
PERCHE?
Si, perchè andare a riprendere, montare, pensare i luoghi piu significativi, contattare persone per farsi spiegare, raccontare sui fatti e curiosità. Perchè?
Io sono cresciuto in questa terra, e mai come ora me la sento "mia". Sarà un insieme di fattori, dal fatto di essere limitato con le ore di tempo libero a disposizione per non poter andare sui miei amati monti, e poi far combaciare il tutto per poter andar via tutta la giornata, tra influenze, tosse, raffreddori, il meteo...insomma, non è più molto facile come una volta. E noi, non siamo genitori iperprotettivi che non facciamo uscire la Nicole con la pioggia, anche stamattina l' ho portata a piedi in asilo che pioveva, ma di certo neanche quelli che dicono: " ma si, son tutti anticorpi, caso mai gli dò la medicina così andiamo lo stesso". Quello a  mio avviso non significa far temprare i figli, ma semplicemente si chiama egoismo. Voi, quando state poco bene, andreste al freddo, magari per camminare, o preferite stare a casa sul divano? Beh, io la seconda poi magari sarò fatto male!
Così, negli ultimi anni ho passato molto tempo a farmi camminate insieme alla mia famiglia, come anche solo, nei dintorni...ma ora vi posto il primo episodio, quello dove è nato tutto, dove spiego anche un pò di cose su di noi...


Dopo aver cercato di contattare varie associazioni ambientali e storiche, che anche dopo avergli detto che non è assolutamente a scopo di lucro, che è una mia passione, che si possono far pubblicità per conto loro, non è che ho avuto molte risposte. Sarà come mi dico sempre, che la nostra regione, non vive di turismo e intorno a questo girano pochi soldi.
Invece ho riscontrato la mia stessa passione per questi luoghi, persone singole, che a loro modo hanno vissuto e vivono la terra del carso, ogni giorno.
Nella seconda puntata di questo mio piccolo viaggio andiamo a conoscere Franco, una persona che di questi luoghi ne sa tanto.
Buona Visone:


Il mio viaggio non finisce qui, a breve uscirà la terza puntata dove andremo a camminare tra pascoli e conosceremo il grande cuore di Davide e la sua famiglia.

giovedì 30 gennaio 2020

I posti del cuore

PREMESSA
Fin da quando ero ragazzino, ho sempre avuto bisogno di andare in qualche posto, che mi piacesse, che sia vicino, quindi facile da raggiungere in termini di tempo e mezzi. Per pensare. Si, io sono un grande pensatore, anche troppo alle volte: penso su quello che ho da fare, i progetti, le esperienze vissute, insomma, tutto un pò. E non mi è mai riuscito bene di farlo a casa con tutte le distrazioni che mi circondano. Troppa confusione.
Mi ricordo quando da ragazzino andavo con il mitico "ciao" sul S.Michele, ore a guardare il panorama a qualsiasi ora. Non immaginate romanticismo in questa azione, è solo per me cercare un foglio bianco su cui scrivere in un bel nero visibile, le mie sensazioni.
Poi c'è stato il tempo di Marina Julia, Lido di Staranzano, con il mare e la sua calma d' inverno.

LIBRO DI VETTA DEL MONTE COSICI
Da quando la Nicole cammina abbastanza bene, ho cominciato con lei a ritagliarci dei spazi nostri, e l' ho fatto portandola a camminare nella natura: con i bambini, specie quelli piccoli, non è facile fargli apprezzare una semplice camminata, loro guardano il mondo con altri occhi dai nostri, hanno bisogno di altro per divertirsi e stare bene.
Così, tra raccogliere pigne, fare i mazzetti di fiorellini per la mamma, cercare l' orso di Masha, piano piano, lei ha iniziato ad apprezzare anche il solo cammminare e ammirare la natura.





Da brevi camminate in piano, di solito facevamo l' anello di Pietrarossa, siamo passati a fare qualche piccolo dislivello, così, abbiamo conosciuto il monte Cosici. Il sentiero che porta su questo piccolo promontorio del carso isontino, è divertente, e questo ha conquistato l' animo avventuroso di Nicole. Massi da scalare, pietre enormi da saltare, le grotte dell' orso, i numerosi volatili, i mille fiori colorati. Tutto ciò ha fatto si che ad appena due anni la Nicole si faceva 120 metri di dislivello e 3 km di sentiero. Il tutto sempre con il sorriso.





Quella prima volta sul Monte Cosici, siamo stati talmente bene, ci eravamo divertiti così tanto, che da quella volta ci siamo ritornati non so quante, e di solito andava più o meno così...


Così, questo posto è diventato un mio posto del cuore, un pò perchè vedo la Nicole che si diverte un mondo quando andiamo lassù, un pò perchè è un bellissimo posto che regala un panorama sui nostri paesi. E poi si sta di una pace incredibile e s' incontra bella gente.
La "vetta" se così si può chiamare, 112 metri di quota, non è il " bel vedere" sui ruderi della trincea, ma è spostata di qualche metro dopo, sulla continuazione del sentiero. Qui c'è il cartello di vetta...


Così, alla fine del 2019 mi viene in mente un' idea. Costruire la scatola per mettere dentro il libro di vetta, dove ci si può firmare e scrivere del proprio passaggio.
Solo che  volevo crearla da rifiuti. Non volevo andare a comprare materiale, solo cose riciclate.
Così, qualche buona anima mi ha regalato un, penso, lavandino industriale di acciaio e da qui ho cominciato. Ho movimentato il mondo per cercare un agenda da inserire dentro, e questo è in pratica quello che ho fatto e com' è andata...