lunedì 26 maggio 2014

Anello del Monte Talm...una sfida fisica e psicologica

Dopo mesi di attesa finalmente arriva un sabato di bel tempo e senza impegni: non ci pensiamo due volte, si va in montagna! Dove si va? Cerchiamo vari itinerari nel web, e quello più appropriato per il periodo ci sembra sia intorno al Monte Talm.
Il Monte Talm si trova sopra Rigolato, la sua cima è alta 1750 metri circa. Studiamo sulla cartina un percorso ad anello che ci occupi tutta la giornata.
Bene, l' itinerario è pronto: una distanza di circa 15 km ci porterà dal centro del paesino carnico fino la vetta del Talm. poi proseguiremo sulla cresta fino la Sella di Talm, per poi raggiungere il rifugio Chiampizzulon. Da qui poi per comoda strada forestale scenderemo di nuovo fino al paese.
Tutto sembra perfetto!
La mattina la sveglia suona presto, sono le 6:00. Ci alziamo e dopo una ricca colazione ci mettiamo in auto. Il meteo fino l' uscita dell' autostrada non è il massimo, ma, arrivati a Villa Santina per la solita tappa caffè il cielo blu si fa largo tra le nubi.
Al baretto Piva si prende i suoi complimenti giornalieri dalla barista...
"Ma che bel cane, è di razza?"
"No è un icrocio ben riuscito!"
Bene, si riparte!
Arriviamo a Rigolato e cerchiamo il punto di partenza del sentiero in auto per le viette strette del paese; meglio parcheggiare e cercare a piedi. Così lasciamo la pandocchia in centro e ci avviamo. Ok, troviamo i cartelli cai....si parte!
Il sentiero è il 226 che ci porterà fino in vetta.
Quota 750 metri circa.
Saliamo con calma facendo foto e riprese...





Saliamo in mezzo alla vegetazione, per poi uscire in una radura e il sentiero diventa una strada asfaltata; la percorriamo per circa un chilometro. Ci fermiamo perchè abbiamo qualche dubbio: nel nostro itinerario non c' erano strade! Per lo meno in salita!
Infatti guardando la cartina ci rendiamo conto di aver sbagliato ( Il primo di una serie di sbagli!)
Torniamo sui nostri passi fino a raggiungere un bivio con una strada di ghiaia che sale in direzione del monte: sentiamo delle voci. Sono una coppia di signori che scendeno.
"Buongiorno!"
"Buondì"
"Scusate, ma per il Talm?"
"Salite di qui, troverete una ruspa che fà dei lavori, la passate, poi troverete un fienile, sulla destra c'è il sentiero che porta al Talm"
"Perfetto, grazie!"
Così rincuorati continuiamo la nostra passeggiata.
Passiamo la ruspa, arriviamo al fienile e troviamo il sentiero! Tutto come aveva detto quel signore, benissimo!


Facciamo una sosta in mezzo al bosco di una decina di minuti, giusto il tempo di mangiare qualcosa e bere un pò.
Si riparte...


...le prime difficoltà...


...moltissimi alberi caduti per le pesanti nevicate di quest' inverno sbarrano il sentiero.
Da qui comincia una sfida che ci devasterà fisicamente e mentalmente: dover oltrepassare tutti gli alberi, sopra o sotto, aggirare tutti i tronchi dal basso, dall' alto...ufff...che fatica!
In più...


...i simboli del sentiero...sono sugli alberi!

Ma noi andiamo avanti!
Poi il sentiero non c' era più, gli smottamenti del terreno l' hanno distrutto. Peggio di così non si può!
Continuiamo la nostra "sfida", perchè non si poteva chiamarla in altro modo.
Arriviamo ad un segno bianco rosso su un albero, e cerchiamo il prossimo in mezzo al bosco: la Debora ho constatato che ha una vista da falco! Li beccava tutti lei!
"Eccolo là!"
"Ok, vado io, tu rimani qui e mi indirizzi da qui, che in mezzo alla vegetazione poi non lo vedrò più!"
"Ok vai!"



Tutto così, per un 600 metri di dislivello.
Finalmente gli alberi si diradano, e avvistiamo la vetta!









Che gioia! Che posto fantastico!
Tutti e due ci diciamo che ne è valsa la pena!
Dopo foto di rito cerchiamo un posto più protetto dal vento per pranzare. Lo troviamo poco sotto la cima.
Mezzoretta di siesta e ci rimettiamo gli zaini in spalla. Direzione rifugio Chiampizzulon!
Cominciamo la discesa in una radura, i segni bianco rossi vanno per la...


...poi li perdiamo di nuovo.
La neve da questa parte della montagna è ancora alta, molti segnali sono ancora sotto e non si vedono. Così decidiamo di risalire una piccola cresta per orientarci dall' alto: a questo punto l'escursione assomiglia più a uno di quei serial di sopravvivenza!
Raggiiungiamo la cresta con molta fatica: ma dall' alto intravediamo un piccolo pezzo di sentiero che esce dalla neve. Bene, anzi benissimo!
Scendiamo e torniamo alla radura, da li senza badare più ai segnali, che tanto non ci sono, ci dirigiamo verso quel piccolo sentiero avvistato.
Lo raggiungiamo e siamo strafelici quando subito dopo troviamo un cartello...


Le fatiche sembrano essere finite...ma non sarà così!
Anche qui moltissimi alberi ci sbarrano la via, costringendoci a dover ridiscendere il pendio verso valle per aggirare gli ostacoli. E in più c'è la neve, dura e scivolosa!




Siamo distrutti, non ne possiamo più. Vogliamo solo scendere da qui.
Ad un tratto gli alberi finiscono, e ci troviamo proprio sopra ad una valanga che ha portato tutto a valle: è tutto coperto di neve ghiacciata. Sotto di noi un pendio inclinato di 45° penso, lungo una cinquantina di metri.
Qua non è possibile sbagliare! Piano e battendo la neve per creare dei scalini andiamo avanti....piano piano...scivolo, cado di lato e vado giù sul fianco per un 4-5 metri. La Debora è ancora su. Pianto i bastoncini nella neve più in fondo che posso e le dico di andar avanti. Un passo, due, tre, via, scivola anche lei e si ferma su di me. Andiamo avanti in laterale facendoci sicurezza con i bastoncini nella neve. Rompo anche uno e un altro si piega. Raggiungiamo il sentiero più avanti e ci sediamo a recuperare le forze e le idee.


Riprendiamo il cammino. Siamo esausti, ci chiediamo quanto mancherà al rifugio. Davanti a noi ancora neve, rocce, fango e qualche albero qua e la.
Sono le 16 passate quando da sopra una selletta avvistiamo il rifugio! Siamo stracontenti!


C'è ancora un nevaio da passare ma la neve qui è molle, si sprofonda e non si rischia di scivolare.
Arriviamo al rifugio..



 andiamo dentro...
"Buongiorno....ci fà due birre?"
"Si subito!"...


Siamo stravolti.
Parliamo un pò con la signora che ha in gestione il rifugio: le raccontiamo la nostra avventura, in modo che possa esser d' aiuto per altri escursionisti.
Con il sole che cala dietro le montagne iniziamo la lunga e finalmente comoda discesa che ci riporterà a Rigolato dove abbiamo l 'auto.



Arriviamo all' auto che son le 19:30, ci cambiamo nel piazzale metre Piva dorme a fianco a noi.


Siamo tutti e tre esausti, sia di corpo che di mente.
Dalle 10 di mattina circa abbiamo combattuto contro alberi caduti, smottamenti del terreno, i segnavia che non si trovavano, neve.
Via a casa, pizza e birra ci aspettano!

Il video...