mercoledì 9 dicembre 2015

Anello del Monte Osternig

Il video dell' escursione


Eccoci qua dopo 4 mesi di fermo a causa di una microfrattura del primo metatarso del piede sinistro: in pratica nell' ultima camminata fatta a Sappada questo agosto, l' alluce mi sbatteva sulla fine dello scarpone ad ogni passo in discesa, e di discesa ne abbiamo fatta tanta. Mesi passati a riposo e infiltrazioni a base di cortisone e mi è passata.
Mi mancava la montagna, le alte quote, il camminare tutto il giorno, tutti e tre assieme.
Non vedevo l' ora di essere di nuovo qui a scrivere di una nostra escursione, ed eccoci qua!
La meta di questa escursione sarà la vetta del Monte Osternig, 2050m ci quota. Non alto ma molto panoramico. Per raggiungerlo cammineremo tutta la mattinata su dei sentieri bellissimi, con boschi fitti e pianori ancora in fiore, siamo in dicembre ma la natura non l' ha capito...forse c'è qualcosa che non va.
Ecco il nostro percorso...


La sveglia suona presto, ma non troppo, sono le 6:30. Ci alziamo e in fretta facciamo colazione tutti e tre, ci laviamo in due, ci vestiamo in due, bisognini in tre e si parte!
La nebbia ci avvolge e sembra che la nostra voglia di inversione termica si avvererà: le nubi in fondo valle e le cime tutte fuori....speriamo!
Arriviamo verso le 9 nel parcheggio dove una volta sorgeva il Rifugio Nordio: scarponi ai piedi, zaino in spalla, legnetto in bocca e si parte! Sentiero 507



La strada forestale finisce quasi subito e comincia il vero e proprio sentiero. Di solito avrei detto meglio ma dopo quattro mesi di fermo avrei preferito qualcosa di più soft. Questo mi fà pensare che forse arrivati alla sella sarà meglio guardare l 'Osternig da sotto e salutarlo, rinunciando alla vetta per non strafare. Mah....vedremo!
Intanto camminiamo in questo bel bosco che ci regala dei scorci stupendi...





Guardate che bello!





Il Re del bosco!
Continuiamo a buon passo, salendo piano piano ma con costanza e così arriviamo alla prima sella, Placciar quota 1600 metri, 400 metri di dislivello già fatti. Cavoli, ci rendiamo conto che non siamo proprio tanto male! Qui è pieno di neve morbida per la gioia di Piva che si cimenta in corse da matta.





Abbiamo anche la fortuna di vedere le nubi basse in una vallata verso est
Così continuiamo verso sella Bistrizza su di una strada forestale sporca di neve, anche un pò ghiacciata..




Arrivmao alla sella verso le 12. Siamo a quota 1730 metri, 300 metri sotto la cima del Osternig. Ci fermiamo e ci rifocilliamo con il te caldo e lo strudel salato.





Stiamo seduti con il sole di fronte per una buona mezzora, poi ci alziamo, ci guardiamo, ok si va! Zaino in spalla, legnetto in bocca e via su per il sentiero del ' Osternig!
Il sentiero parte subito ripido e costante, non molla mai fino la cima: ognuno con il proprio passo andiamo su. Ogni tanto ci fermiamo a riprendere fiato e goderci il panorama...


Arriviamo in vetta e il panorama è eccezionale, la visibilità è ottima...





La stanchezza e lo sforzo viene ricompensata in un lampo. Ci ricarichiamo e dopo aver firmato il libro di vetta, scendiamo a mangiare in un posto più riparato.
Sono le 14 quando cominciamo la lunga discesa verso la sella. Qui breve sosta mandarini, foto....




via verso il rifugio Nordio...


Lungo questo sentiero le difficoltà saranno maggiori di quelle incontrate fin' ora: il ghiaccio sul sentiero è talmente duro che si scivola da paura, così decidiamo che è meglio mettere su i ramponi.


Arriviamo al rifugio e un buon te caldo e una fetta di strudel non ce lo toglie nessuno...



Restiamo un bel pò in questo tepore. Anche Piva approva e si distende sotto la panca come fà a casa, anche lei accusa la stanchezza.
Verso le 16:15 ripartiamo verso il parcheggio dove questa mattina abbiamo lasciato l' auto. La strada forestale è tutta ghiacciata e si rischia di scivolare così, ci rimettiamo su i ramponi.



Arriviamo all' auto verso le 17 circa con un buio quasi totale.


Siamo distrutti ma felici, tutti e tre. Apro la cheba e Piva e lei subito sale dentro e si mette a dormire.
Salutiamo di nuovo le montagne del Tarvisiano con molto entusiasmo, qui è sempre bello venire, non si resta mai delusi. Un saluto da Emanuele, Debora e una leccata da Piva! Alla prossima