martedì 31 dicembre 2013

Monte Santo di Lussari...finalmente ce l' abbiamo fatta!

La sveglia suona: sono le 5:00, fuori è buio. Ci alziamo e in fretta facciamo colazione, ci vestiamo, scendiamo e carichiamo l' attrezzatura in auto. portiamo Piva a fare i bisogni intanto che l' auto si scaldi.
Bene, si parte: direzione Tarvisio.
L' autostrada passa veloce. 
Il cielo stellato lascia spazio alle prime luci dell' alba sopra i confini dei monti.
Dopo Pontebba ci fermiamo in autogrill....tappa caffè!
Si riparte e in un batter d' occhio siamo a Tarvisio.
Parcheggiamo a fianco alla partenza della seggiovia e ci prepariamo con le prime luci dell' alba.


Ecco il percorso che andremo a percorrere...


Il sentiero è il 613 del cai, ben marcato anche d' inverno. Il via vai delle persone non manca mai.

La quota di partenza è di 850 m, il percorso è lungo 5 km circa per l' andata e 5 km di ritorno. La vetta è a 1800 m di quota. Questi dati e la presenza di molta neve ci ha fatto partire molto presto di mattina: il dislivello di 950 m complessivi ci aveva fatto calcolare 4 ore di cammino, che risulteranno essere troppe....significa che siamo in forma!
Via si parte per il sentiero del Pellegrino, che non è altro che una via Crucis...


Piva è subito in "piena" sulla neve.
Per ora le ciaspole le lasciamo attaccate allo zaino e procediamo attenti a non scivolare sulla neve ghiacciata; il sentiero rimane quasi tutto il dì in ombra e il ghiaccio non manca.


Notare nella foto sopra il legnetto che Piva mi prega di lanciarle!


A passi lenti si sale di quota, quasi allo stesso ritmo del sole...

Ecco il Lussari illuminato dai primi raggi del sole

Il sentiero mantiene una bella pendenza per tutto il tempo, ma noi abbiamo proprio voglia di raggiungere la vetta e, con poche brevi soste, raggiungiamo la sella dove è presente il bivio del sentiero del cacciatore ( quello che avevamo intrapreso l' anno scorso). Qui montiamo anche le ciaspole.





Da qui in poi il panorama è bellissimo, la vista spazia per chilometri, da est a ovest, da nord a sud...




Raggiriamo l' antecima e sbuchiamo su un raccordo della pista di sci: con molta attenzione e Piva al guinzaglio attraversiamo la pista. Da qui saliamo alla cima quasi di corsa...



La vista è stupenda:





Foto di rito e scendiamo al paesino: qui avevo nei giorni passato contattato il proprietario di un rifugio per la possibilità di mangiare all' interno con Piva. Naturalmente siamo stati i benvenuti!
Così tra goulasch e polenta, strudel e grappa alle 7 erbe, ci passa la fatica.




Arriva purtroppo l' ora di scendere a valle, così salutiamo il Lussari...




Durante la discesa ci divertiamo facendo dei fuori pista, tagliano i tornanti del sentiero. Guardatevi il video per capire che spasso!
Alle 16 circa siamo in auto. Un caffè al bar sotto le piste da sci e ci rimettiamo in autostrada per tornare a casa, stanchi ma felici.
Una giornata perfetta oserei dire!
Un saluto da Ema, Debora e Piva...semplice cane nero!

Ecco il video dell' escursione




lunedì 30 dicembre 2013

Val Rosandra

27 dicembre 2013

Ci alziamo con molta calma come facciamo quasi sempre: colazione davanti al pc guardando con dita incrociate il meteo. Non è male e dovrebbe schiarire così, decidiamo di andare a fare una passeggiata in Val Rosandra.
Alle 10:30 circa arriviamo al parcheggio e con molto dispiacere costatiamo che il cielo non promette benissimo. In più ci si mette anche un vento forte! Uff, scarponi ai piedi e cominciamo a risalire la valle. Tra le case del paesino l' atmosfera non manca...


Arriviamo al Rifugio Premuda da dove partono i vari sentieri


La nostra meta doveva essere il Monte Carso attraverso la Sella della Bora...oggi non è il caso!
Il vento è veramente troppo fastidioso!
Decidiamo che i panini negli zaini ce li mangeremo a casa, così optiamo per un giretto ad anello di poco più di un' oretta di percorrenza che risulterà abbastanza appagante.



Il torrente Rosandra sembra parlarci, con il suo percorso tumultuoso, tra rocce e cascatelle, gli spruzzi che il vento ci porta addosso, il tutto, rende la passeggiata molto piacevole...



Arriviamo ad un bivio proprio quando comincia a piovere...


CASCATA ROSANDRA

Andiamo a vedere la chiesetta e torniamocene a casa, oggi il meteo non è dalla nostra...


Il video dell' escursione




Così, un pò amareggiati per questo meteo che proprio non ci vuol dar tregua, ce ne torniamo a casa...ma, si, c'è un ma.
Non lo sapevamo, che questa passeggiata ci sarebbe stata d' allenamento per il giorno dopo!
Durante il periodo natalizio volevamo andare sul Monte Santo di Lussari in quel di Tarvisio, dove l' anno scorso, avevamo rinunciato per il mal tempo...


...ma ogni sera, guardando il meteo nei giorni liberi, le speranze sembravano svanire.
La sera prima di cena mi metto davanti al pc: in quello che la Debora riceve il messaggio che l' indomani sarebbe stata libera, dò un' occhiata al meteo: con occhi sbarelllati noto che il vento di oggi ha cambiato le carte in tavola...domani è variabile! Si và sul Lussari!
Corro in garage e comincio a spolverare ciaspole e attrezzatura invernale.
La sveglia la impostiamo alle 5:00....che figata!

lunedì 9 dicembre 2013

Monte Sabotin: da Solkan costeggiando la ferrovia...

Eccoci qui a raccontarvi la nostra ultima gita sul monte Sabotino in territorio Sloveno: ci eravamo già stati questa primavera, salendo e scendendo per la via principale.

Sabato mattina ci svegliamo con calma. Facciamo lentamente colazione, guardando fuori dalla finestra la pioggia cadere lenta.
Usciamo a fare la passeggiatina con Piva, anche a lei la pioggia non piace e, tra uno starnuto e l' altro, dopo aver fatto i bisognini, ce ne torniamo a casa.
Altro caffè: io e la Debora non riusciamo a starcene a casa a poltrire sul divano, così, cominciano a venir fuori delle idee sul come impegnare la giornata.
Di far km in auto non se ne parla così pensiamo alla vicina Slovenia: poco dopo mi ricordo di un giro ad anello sul vicino monte Sabotino.
Così, in men che non si dica, siamo in auto, direzione Nova Gorica.
Parcheggiamo subito sopra i tornanti di Solkan e, invece di salire subito come la scorsa volta, scendiamo in direzione del fiume Isonzo.

Ecco il giro che andremo a percorrere


Niente di che, ma ci regalerà tante emozioni!



Piva corre felice con i suoi legnetti mentre una leggera pioggia cade su di noi, ma non dà fastidio. Le nubi basse rendono l' atmosfera magica.
Arriviamo all' attacco del sentiero che ci porterà in cima al Sabotin: via, è ora di far un pò di fatica!




Tra tornanti saliamo fino le trincee. I panorami non mancano sulla valle dell' Isonzo.



Entriamo in una galleria e sbuchiamo sul versante che guarda l' Italia: il rifugio è aperto! Benone! Ora una buona birra e un piatto caldo.



Dopo esserci rifocillati per bene ridiscendiamo per il versante Italiano.
Finalmente a metà discesa il sole viene fuori e, con i suoi deboli raggi, ci fà godere dei colori che solo il carso sà dare in autunno.


Alle 16 circa siamo all' auto: che dire?
Non serve andare chissà dove per passare una bella giornata!

Il filmato dell' escursione
Buona visione!



domenica 20 ottobre 2013

Anello del bivacco Lomasti

Sono passati quasi due mesi dall' ultima "sfaticata", tra un impegno e l' altro, lavori di casa, e lavoro non abbiamo avuto molto tempo da dedicare a noi stessi.
Secondo me, in qualche modo, ormai siamo drogati di quote alte: noi stiamo bene a 2000m dove non c'è casino, dove l' uomo s' inchina davanti alla natura, dove le correnti ascensionali fanno volare gli uccelli senza fatica, dove il vento non soffia ma canta sulle rocce, dove il cuore ci batte e ci fa sentire vivi.
Sabato mattina ore 7:00 suona la sveglia, colazione rapida per tutti, una lavata, ci vestiamo, carichiamo l' auto e partiamo: direzione Pontebba!
Usciamo dall' autostrada proprio a Pontebba e cominciamo a salire il passo del Cason di Lanza.
Alle 9:30 circa siamo sul posto, la giornata è fantastica, anche se fa un po' freddino...



Mentre consultiamo la cartina esce la signora che gestisce il rifugio; gentilmente ci chiede dove siamo diretti, scambiamo quattro chiacchiere e ci salutiamo, restando che al ritorno ci fermeremo a bere una birretta da lei per segnalare che siamo riusciti a percorrere il nostro itinerario.
Sentiero dell' amicizia o cai 439 fino casera di Val Dolce...






Arrivati alla casera diamo un' occhiata al suo interno: molto ben tenuta devo dire, molto accogliente.
Continuiamo senza perder troppo tempo, adesso s' inizia a far sul serio: raggiungeremo quota 1900m circa dove ci attaccheremo al sentiero denominato "traversata carnica".





Bellissimo sentiero tutto in quota che ci porta fino alla Sella di Aip sul confine austriaco vicino al passo Pramollo.



Sulla sella di Aip soffia un vento fortissimo e tutti gli alati si divertono a fare evoluzioni in aria.
Poco tempo per ammirare il panorama, il vento è troppo forte: scendiamo di corsa a ripararci al bivacco Lomasti.



Molto ben tenuto devo dire: leggiamo un po' del libro firme e scopriamo che da novembre 2012 fino a giugno 2013 non è passato nessuno. Presumo a causa della neve alta.
Mangiamo riparati dal vento, ci rilassiamo un po' e ripartiamo in discesa per la Valle di Aip, sentiero 440 che scende direttamente dal bivacco. Pochi segni sui sassi ci fanno perdere il sentiero. Per fortuna la Debora avvista un sasso con la scritta sbiadita 440 che ci fa riprendere la retta via.
Arriviamo alla Casera di Aip dove ci fermiamo un po': è un posto fantastico, non ci son parole...anzi si...pace...si la sensazione che mi ha regalato è quella di pace interiore, un misto di relax nel silenzio del vento.


Riprendiamo il nostro cammino attraversando i prati che ospitano i pascoli nel periodo estivo e poi giù in picchiata verso la casera Caserute. Qui il sentiero si fa impegnativo: qualche tratto attrezzato e l' esposizione rendono la discesa lenta. Sconsiglio di praticare questo sentiero dopo forti piogge o durante temporali.


Arriviamo alla Casera, che praticamente è sulla strada che porta al passo Cason di Lanza, quota 1360m...il passo 1525m...altra salita!
Alle 17 circa siamo all' auto, ci cambiamo gli scarponi e andiamo a salutare la signora del rifugio...e a bere una meritata birra!


Un saluto da Emanuele Debora e un bau da Piva!

Il percorso fatto