martedì 30 settembre 2014

Anello del bivacco Damiana

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Ultima bella escursione fatta quest' estate in quel di Sappada è al bivacco Damiana. Posto in un "catino" alla quota di 1985 m , è circondato da guglie dolomitiche come il Creton di Clap Grande.
La nostra escursione parte nel parcheggio della segheria.


Costeggiando il Rio Storto si arriva al laghetto di pesca sportiva dove partono numerosi sentieri. Noi prenderemo il cai 317.


Si sale prima nel bosco su di una mezza pista forestale: anche qui la neve di quest' inverno ha fatto danni. E poi tutta la pioggia non ha risparmiato il terreno già di per se franoso.


I sentieri però son tutti puliti e ben segnalati.
I panorami sulla vallata di Sappada, sul Monte Ferro, la piana dei laghi d' Olbe non mancano...



Si sale e arriviamo al bivio con il passo dell' arco...che bei ricordi!






Così proseguiamo per la Focella del' Alpino-Forcella dei Cadini-Forcella della Chiesa....non ho ancora ben capito: il punto è che sulla cartina è segnata come F. dei Cadini. Sulla segnaletica Cai, come F. Dell' Alpino. Parlando poi con gente del posto vien fuori che si chiama F. della Chiesa....bah, misteri. Comunque non si può sbagliare perchè il sentiero è solo uno,


Raggiungiamo la Forcella con facilità, il sentiero non è mai troppo ripido.
Il discorso cambia dall' altra parte dove, per scendere nel "catino" ci son anche tratti attrezzati con cavi d' acciaio nei punti più esposti.


Il terreno in più è molto friabile e bisogna star attenti. Avrei preferito che sulla cartina il sentiero tratteggiato, avesse avuto dei pallini, per segnalare queste difficoltà. Niente di che ma almeno si parte preparati.
Scendiamo con la dovuta attenzione e, piano piano, arriviamo al bivacco.


Sporco e mal tenuto. Si purtroppo non ci ha fatto una bella impressione. Anche il posto dove è situato non è molto bello: chiuso da monti alti, il sole ci sarà per poche ore al giorno, dà l' idea di tenebroso.
Per di più mentre siamo dentro a mangiare il panino si alza un vento gelido.
Bene, è meglio che ci alziamo e cominciamo a scendere verso "casa".



Così prendiamo il sentiero 322 che ci riporterà al laghetto di pesca sportiva.
Sulla cartina il sentiero è segnato veramente in modo pessimo: sembra che resti in quota, che aggiri il Col Lanar e poi scenda piano piano fino quota 1600 m circa.
In realtà quel sentiero ha difficoltà molto serie.
Dapprima si risale una forcella, diciamo 150 metri di dislivello, poi si aggira in quota il Col Lanar. Dopo si devono scendere due canaloni praticamente verticali, Ci siamo tolti lo zaino e ce lo siamo passati.
Da lì in poi una meraviglia.
Arriviamo al laghetto di pesca sportiva e comincia a piovere di brutto...anche questa volta il tempo ci ha graziati!
Alla fine è stata una bella escursione, da non ripetersi però. Con una giornata così, piena di sole, sarebbe stato meglio andare sul versante opposto della vallata, Magari proprio sul Monte Ferro che per tutta la nostra salita, in ombra, vedevamo il, bello, in piena battuta di sole.
E vabbè dai, abbiamo visto posti nuovi.
Alla prossima!

lunedì 22 settembre 2014

Malga Tuglia

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Partiamo dall' albergo Siera Hof e ci incamminiamo verso Cima Sappada. Dopo il caffettino nella Stube del Camping proseguiamo per i prati dove Piva si diverte come una matta.


Finite le case, sulla destra imbocchiamo la strada strettata con indicazione malga Tuglia.


Subito incontriamo dei lavori in corso: tra la neve e la pioggia le frane e i smottamenti quest' anno son stati veramente tanti.



Ogni tanto un' odore di fogna ci sopraggiunge: scopriremo che la nostra amata Piva si è rotolata su qualche "plotta" di cavallo o di mucca!.Al primo ruscello scatta l' operazione bagnetto.




Dopo il bagnetto proseguiamo per il sentiero: son posti magici questi, un bosco bellissimo, pieno di ruscelli, la natura è proprio incontaminata...





Il bosco si dirada e intravediamo in lontananza la malga...



C'è anche un piccolo cucuzzolo con una croce....non possiamo non andarci!


Troviamo un posticino lungo il torrente dove pranzare riparati dal vento che soffia forte.
Dopo pranzo dei nuvoloni neri sopraggiungono su di noi: meglio scendere veloci anche perchè la strada per il rientro è lunga.
Scendiamo tutta la pista forestale e arriviamo sotto i tornanti per salire a Cima Sappada. Da qui imbocchiamo un vecchio sentiero chi s' inerpica nel bosco. Sbucheremo su nel paesino e da qui rientreremo in albero.
Giro bellissimo da fare anche con bambini: il sentiero non è mai difficile, le difficoltà nulle.

venerdì 19 settembre 2014

Tre cime di Lavaredo dalla Val Marzon

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Parcheggiamo l' auto alla fine della stradina asfaltata nella Val Marzon. Imbocchiamo il sentiero 1104 che ci porterà fin sotto il Rifugio Auronzo.
Il sentiero molto ben segnato e pulito è un susseguirsi di tornanti che ci portano su di quota. Si passa qualche torrente e la vegetazione cambia, il pino mugo da sfogo a tutta la sua bellezza.
Quasi sotto alle tre cime ci accorgiamo di quante persone ci siano che percorrono l' anello: è una fila indiana che non finisce mai. Tutti saliti in auto per la strada a pagamento che parte da Misurina fino al rifugio Auronzo mi pare per la modica cifra di 24 euro ad auto.
La montagna così a noi non piace. Bei posti, bellissimi panorami, rovinati da flotte di tursisti.
C'è da dire anche che se non fosse per tutti quei turisti, non ci sarebbero servizi come i rifugi e i sentieri puliti.

 La Val Marzon

 Quasi sull' anello




Con Facilità troviamo un bel punto dove pranzare i nostri panini...


Breve sosta e poi ripartiamo per il giro delle tre cime...




Al rifugio Lavaredo si risale la forcella per scollinare dall' altra parte e proseguire verso il Locatelli...







C'è veramente troppa gente, il posto è fantastico ma sentire:" guarda....c'è un cane sciolto.....ti pare normale!". Detto da una signora a quota 2400m con i sandali aperti...
Beh, andiamo avanti!
Scendiamo per concludere sto benedetto anello col giro "stretto" passando sotto le cime e non allungando verso il Locatelli.







Son le 15 circa quando arriviamo all' Auronzo e riprendiamo il nostro deserto sentiero per la Val Marzon.
Alle 18 circa siamo in auto e comincia a piovere. Che fortunati che siamo stati!
Conclusioni: bei posti ma con troppoa gente che con la montagna non c' entra niente!