lunedì 30 aprile 2012

Monte Flagjel

Data: 30-4-2012
Regione e provincia: Friuli-Udine
Località di partenza: altopiano Prat
Località di arrivo: altopiano Prat
Tempo di percorrenza: 5 h con soste
Chilometri: n.d.
Grado di difficoltà: E
Descrizione delle difficoltà: alcuni tratti esposti
Periodo consigliato: inverno no
Segnaletica: cai
Dislivello in salita: 1000m circa
Dislivello in discesa: 1000m circa
Quota massima: 1478
Accesso stradale: risalire l' altopiano del monte Prat fino alla forcella con ampio parcheggio.

Descrizione

Al ritorno della escursione sul monte Cuar ( link: Monte Cuar ) , mi sono accorto, guardando la cartina, che dopo la cima da noi raggiunta, ce ne un altra, quella del monte Flagjel 1467m s.l.m.
Avevamo deciso di andarci in una di quelle giornate che non si ha tanta voglia di far troppi km in auto, visto che dista meno di un ora da casa.
La sera prima cerco su internet possibili variazioni del sentiero, possibili anelli, ecc. Non avevamo voglia di farci di nuovo il Cuar per poi camminare
in cresta. Trovo che sul versante nord sale una strada forestale sino la malga Cuar. Bene, saliamo di li.
La sveglia suona e Piva corre sul letto, ci alziamo e con gran calma prepariamo tutto.
Dopo nemmeno un ora di macchina, imbocchiamo la stradina che ci dovrebbe condurre fino alla malga Amula, dove dovremmo parcheggiare per
cominciare l' escursione. Ben presto l' asfalto ci lascia e inizia una stradina bianca. Non è che ho paura di percorrere strade forestali e sterratini con
la nostra cliozza, ma non mi sembra corretto verso tutti i rider in mtb. Così, guardando la cartina, ci rendiamo conto che siamo troppo distanti per poter lasciare l' auto e continuare a piedi. Un pò amareggiati decidiamo di tornar indietro e fare il sentiero del Cuar



Il sentiero già ve lo avevo proposto per cui non mi ripeterò.
Arrivati in cima porgiamo un saluto alla Madonnina che controlla dall' alto il Friuli...





La campana e dietro la cima di Flagjel



Qui la Debora lascia proseguire me e Piva soli per fotografare grifoni e falchetti. Ci diamo appuntamento al bivio per la malga Cuar.
Scendiamo in cresta fin sotto il col dai Poz per poi salirlo. Sulla destra c'è la malga Cuar con il laghetto.
Si risale su fino 1377m per poi scendere giù in picchiata sul crinale erboso...



Ecco il cartello che ci indica la via giusta, visto che il sentiero non è visibile....



Da qui alcuni tratti esposti...





I tornanti che ci dovrebbero portare in cima non li vediamo e così saliamo verticali. Io e Piva non molliamo proprio mai, ci spariamo 150 m di
disliverro in 10 min, per poi arrivare alla cima con qualche goccia di pioggia...



Eccoci!



Il laghetto che dicevo prima...



Qui c'è la Debora che ci aspetta. Percorriamo la lunga strada forestale che ci porterà fino al primo pezzo di sentiero e poi alla macchina...



Il cielo si apre e ci regala dei scorci sul lago di Cavazzo...



e sulla pianura friulana...



Molto soddisfatti torniamo a casa.

mercoledì 25 aprile 2012

Monte santo di Lussari

Data: 25-4-2012
Regione e provincia: Friuli-Udine
Località di partenza: Valbruna
Località di arrivo: Valbruna
Tempo di percorrenza: 8h
Chilometri: n.d.
Grado di difficoltà: n.d.
Descrizione delle difficoltà: troppa neve
Periodo consigliato: tutto l' anno ma d' inverno meglio con neve compatta
Segnaletica: cai, sentiero del pellegrino
Dislivello in salita: 850
Dislivello in discesa: 850
Quota massima: 1700
Accesso stradale: Dalla pontebbana subito dopo Camporosso, imboccare sulla destra per Valbruna-Val saisera. Dopo circa 3 km sulla sinistra ci sono le indicazioni per il Monte Lussari

Descrizione

Finalmente la neve è arrivata anche qui in Friuli! Si, sembra assurdo me negli ultimi giorni sulle dolomiti friulane ha nevicato fino a 800m sl.m.
Spettacolo! Io, la Debora e Piva decidiamo di andare sul Lussari, monte che sovrasta Tarviso, nota località sciistica. In cima al Lussari risiede un
santuario e un piccolo paesino.
Arriviamo sul posto alle 9.45 circa, si un pò tardi forse, ma ormai le giornate son lunghe e secondo me è meglio dormire qualche ora in più e magari tornare più tardi la sera a casa.
Siamo a 840 m circa e cè già neve! Fantastico! Ora il dubbio: portiamo le ciaspe e andiamo solo con le ghette? Partiamo solo con le ghette, ma
subito dopo torneremo indietro a prendere le racchette.
Ecco lo spettacolo davanti ai nostri occhi:



Il primo tratto di sentiero, anzi strada forestale, si presenta così:



Attraversiamo lunghi pianori che affiancano in sentiero, il cielo è blu terso, non c'è un filo d'aria e il caldo inizia a sentirsi



Saliamo di quota e il panorama verso la Val Saisera e il rifugio Grego è spettacolare



Fin qui la neve al suolo era di circa 20 cm, tutta fresca e farinosa...



Nuvole minacciose avanzano, ma noi siamo avventurosi e non ci spaventiamo...



La Debora e Piva, sullo sfondo la val Saisera



Piva ascolta i rumori di qualche animale



Breve sosta...



Si riparte!



A circa 1500 m di quota la neve si fà sempre più alta, cerco col bastoncino di prendere una misura....ad occhio un metro circa.



Aggiriamo la cresta e la situazione si complica: il sentiero è diventato inclinato di 45 gradi per la neve e sono presenti un paio di slavine.
Qui una galleria del passato...



Un tratto che permetteva la sosta....



Intanto il cielo si tinge di nero...



Viene giu qualche goccia di pioggia quando sul orologio vedo che son le quasi le 16. Le nuvole nere sono sempre più vicine e si è alzato anche il
vento. Son da 200 m di dislivello che faccio praticamente step con 5 kg tra ciaspa e neve sui piedi e non ce la faccio più. Vedo il paesino e la croce di vetta a circa un ora ancora di cammino: non sappiamo cosa fare, anche Piva è disrtutta, vorrebbe distendersi ma non trova un posticino asciutto. In quello una piccola slavina ci piomba quasi in testa. Ok, meglio rinunciare, troppi rischi e troppa fatica.



Piva comincia ad abbaiare....tiro fuori la macchina fotografica....ecco un cerbiatto....

Purtroppo ho dovuto fare una selezione e ridimensionarla, si vede la sagoma comunque. Questa sotto è l' immagine totale


Scendiamo di quota e ci accorgiamo che il sole del mattino e la pioggia del pomeriggio ha già squagliato la maggior parte della neve



Alle 18:20 siamo alla macchina, stanchi morti e un pò delusi dal non aver riuscito ad arrivare alla cima, ma la giornata è stata comunque bellissima.
Ques' estate abbiamo già deciso che torneremo e conquisteremo la cima.